Il mio onomastico

concorso Raccontar scrivendo 2018

di FURLAN CELESTE

Classe 4^B

1^ Classificata al concorso “Raccontar scrivendo 2018”

Insegnante referente: Salvadori Frassetto Sara

Quando si parla di ricorrenza ci si riferisce alle date importanti della vita di una persona. Quella che mi incuriosisce di più nella mia avviene una volta l’anno. Ho scelto di scrivere dell’onomastico di San Celeste che si festeggia il 14 ottobre. Questa ricorrenza mi coinvolge ogni anno perché Celeste è il mio nome.

È un nome speciale, bello, mi piace molto ed è raro da trovare. Celeste deriva dal latino” Caelum” e dal suo aggettivo “Caelestis.” ed è usato indifferentemente in senso maschile e femminile. I primi cristiani auguravano ai propri figli il paradiso dandogli come nome” Caelestis” che letteralmente significa “celestiale” cioè “venuta dal cielo”. Considerando che ha un significato religioso riferito a San Celeste vescovo di Metz,  sento la responsabilità di dare più rispetto possibile a questo nome anche perché è diffuso in ambiente cristiano, dove tra l’altro viene usato in riferimento alla Madonna chiamata anche Madre Celeste.

La mamma mi ricorda del mio onomastico la sera prima della vigilia ed io sono piena di gioia e penso ai preparativi da fare il giorno dopo perché ho piacere di condividere con i miei amici e parenti questa festa.

Di solito ogni anno preparo dei sacchettini di caramelle per i miei compagni da distribuire in classe, quindi il giorno della vigilia faccio ammattire il papà mandandolo alla ricerca dei sacchettini e la mamma per prendere le caramelline da metterci dentro. Tornato il papà, prepariamo tutti i sacchettini e poi li appoggiamo in una borsa. Anche i miei genitori e mia sorella Rebecca sono felici perché vedono nei miei occhi il sorriso dei miei pensieri e perché sanno che sono una sognatrice quindi partecipano con me attivamente con il cuore. L’attesa del giorno della festa è molto strana, è gioiosa, emozionante, a volte quasi più bella della festa stessa e a volte è così piena di sensazioni che mi crea ansia e faccio fatica a dormire.

Spero che tutti questi sentimenti nell’attendere una festa mi restino anche quando sarò grande e spero che le feste siano sempre belle perché i preparativi mi fanno respirare così tanta felicità che quasi ho paura che il giorno dopo non sia altrettanto bello. Alla sera vado a letto emozionata e penso a come questa ricorrenza non si limiti all’ambiente familiare ma sento dentro di me che questo nome mi richiede molto di più e che mi spinge verso un bene più grande che ancora non capisco bene.

Al mattino la mamma mi ricorda con amore questa speciale ricorrenza chiamandomi sul suo letto e facendomi gli auguri più grandi di tutti e ricordandomi che San Celeste è tutti i giorni e che la gioia e la voglia di condividere belle emozioni con gli altri deve durare tutto l’anno.

Dentro di me sento una felicità immensa, un amore che sta per esplodere e sento soprattutto la mia famiglia che mi coccola tantissimo e i miei amici che ridono con me felici. Ho la speranza di poter vivere con il mio comportamento e le mie azioni il significato profondo del nome che porto e mi piacerebbe poter festeggiare ogni vigilia ed ogni festa con questa intensità.

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