Le campane stonate
di DAL BO’ ANNA
Classe 4^A
Insegnante referente: Zaia Rossana
6^ Classificata al concorso “Raccontar Scrivendo 2018”
Io vivo in un quartiere che si trova a metà tra due parrocchie, le due chiese distano tra loro poche centinaia di metri e la strada che le divide è un rettilineo che può essere percorso a piedi in più o meno cinque minuti. Tutte le domeniche le campane delle due chiese suonano per invitare le persone alle messe, ma i rintocchi non sono all’unisono, non vanno a tempo e la campana che parte per seconda è pure stonata! Figuriamoci nei giorni di gran festa, come Natale e Pasqua, sembra che i parroci facciano a gara per richiamare più gente possibile, alzando forte il volume. Quel che ne esce è un vero concerto di note disordinate e assordanti!
Le grandi ricorrenze nella mia casa sono, quindi, introdotte da un gran baccano. La sveglia suona molto presto e i preparativi per la festa iniziano con i primi rintocchi. Mamma e papà si alzano, così al fragore delle campane, si aggiunge il rumore degli infissi che si spalancano, dell’acqua della doccia e dell’asciugacapelli, mentre io cerco inutilmente di tapparmi le orecchie sotto il cuscino! Poi arriva la mia gatta, Birba, che con la sua testolina mi dà colpetti sui piedi. A quel punto non ho scelta e mi alzo. E come me mio fratello, così litighiamo come tutte le mattine per dividere il bagno. La colazione nei giorni di festa è più ricca e più lunga del solito, il papà tosta il pane e ci spalmiamo il burro e la marmellata. E’ un momento di pausa, durante il quale ascoltiamo da mamma le istruzioni per la partenza, perché normalmente nei giorni di grande festa pranziamo fuori casa insieme ai parenti. Una volta che la tavola è sparecchiata e tutto è in ordine, come biglie impazzite di un flipper, ci dirigiamo nelle nostre stanze per prepararci. Mio fratello Luca è sempre il più veloce, si veste in pochi minuti, si spazzola il ciuffo, che per lui è l’unico dettaglio importante, e ci aspetta in salotto ascoltando musica con il suo ipod. La mamma raggiunge la sua camera per ultima, chissà perché trova sempre mille cose da fare, persino la lavatrice! Anche il giorno di Natale o di Pasqua, dico io!
Papà si prepara silenziosamente, sembra quasi non sia in casa, finché, una volta pronto, inizia a sbraitare, arrabbiato perché per lui siamo perennemente in ritardo. Io sono la più spensierata della famiglia, mi piace dedicare del tempo in tutta calma ad abbinare gli accessori agli abiti nuovi che ho scelto insieme alla mamma. Ci tengo soprattutto all’acconciatura e siccome ho i capelli lunghi e sottili, per dar loro movimento ho bisogno di un po’ di fantasia. Birba ci osserva con un’aria triste e malinconica perché sa che rimarrà a casa da sola. Quando finalmente saliamo in auto, mamma fa la lista di tutto quello che dobbiamo portare con noi, neanche partissimo per un lungo viaggio, e immancabilmente manca qualcosa! Così fa il giro di tutta la casa e ne approfitta per controllare che siano spenti gas e luci e che le finestre siano chiuse. Quando ci raggiunge e chiude lo sportello c’è un attimo di suspense e poi si parte. La giornata trascorre in allegria tra gli auguri e lo scambio dei regali. Quando la sera rientriamo a casa, è strana la sensazione che provo nel riporre i vestiti nell’armadio, mi sembra che tutto si sia esaurito in un lampo e non mi resta che attendere la prossima sinfonia stonata delle campane!