Una scuola buona per tutti

L’estate non è solo un tempo per rigenerarci dalle inevitabili fatiche di un anno scolastico ma è anche l’occasione per un aggiornamento delle proprie competenze professionali. Anche quest’anno ho partecipato al Campus di formazione per docenti e Coordinatori didattici promosso dall’AGIDAE (Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica) che si è svolto dal 20 al 25 agosto nella bellissima cornice della città di Napoli.

In questa antica e splendida città, dove si ritrovano diverse civiltà e influenze e in cui le ricchezze del passato si fondono con la modernità del presente, ci siamo dati appuntamento per una pausa di riflessione e formazione sul nostro impegno educativo e professionale, pausa quanto mai necessaria in un tempo in cui la nostra missione educativa si fa sempre più complessa e reggere la pressione della responsabilità e del coordinamento della scuola è ogni giorno più oneroso.

Siamo tutti convinti, infatti, che la qualità della scuola passa attraverso la formazione, leva strategica per sostenere l’innovazione e per dare una risposta significativa alle spinte che vi vengono dall’esterno per lo sviluppo e la qualità dell’offerta formativa delle nostre opere.

Il Campus annuale si pone l’obiettivo di  promuovere  l’acquisizione  di conoscenze  e  competenze  specialistiche  per  leggere  e  gestire  i  processi  di cambiamento in cui oggi sono coinvolte le nostre scuole sia sotto il profilo organizzativo e ancor più sotto il profilo didattico e pedagogico.

A chi la scuola e l’educazione “la fa” in prima persona,  a noi insegnanti, educatori, formatori, che ci rendiamo sempre più conto che i vecchi modelli hanno fatto il loro tempo, spetta il compito di attivare il dialogo, il confronto, lo scambio, la ricerca continua di spunti e idee per provare veramente a cambiare la scuola dal basso, a provocare quella “contaminazione” educativa e spinta al cambiamento che tutti desideriamo.

Vogliamo esserci con le nostre forze e le nostre energie, pur consapevoli che i decisori istituzionali, che tanto peso hanno nelle scelte, spesso condizionano l’evoluzione delle proposte didattiche ed educative del nostro Paese.

A conclusione del Campus, con sorpresa di tutti, ci ha fatto visita il Ministro della Pubblica Istruzione, prof. Marco Bussetti, che la sera del 24 agosto si è intrattenuto a cena con noi e al mattino del 25 agosto, nell’antica Sala dei Baroni del Maschio Angioino, alla presenza di oltre 170 dirigenti e Coordinatori didattici provenienti da tutte le regioni d’Italia è intervenuto dialogando con noi in un confronto aperto e schietto. E’ stata un’occasione privilegiata per sottolineare la natura e la funzione sociale e culturale delle nostre scuole paritarie che hanno attraversato e contribuito da secoli all’evoluzione e alla crescita della società italiana.

Un momento significativo che speriamo rappresenti l’inizio di un percorso di miglioramento del sistema scolastico paritario.

Tanti i temi al tavolo di discussione e che sono stati oggetto di precise interrogazioni al Ministro:

il ruolo delle scuole paritarie nel sistema scolastico nazionale di istruzione, la formazione e il collocamento dei docenti, le risorse per l’inclusione e l’handicap, l’offerta formativa del tempo pieno, l’obbligatorietà della Scuola dell’Infanzia, il cammino per la realizzazione dell’effettiva parità delle nostre scuole.

Il Ministro Bussetti ha sottolineato più volte il valore della scuola paritaria che, a tutti gli effetti, risponde ai principi ispiratori della Costituzione e rappresenta un servizio di qualità nel sistema scolastico italiano.

Ai Coordinatori didattici presenti, figure cardini all’interno della scuola, ha ribadito la necessità di lavorare con sempre maggiore scientificità: condividere obiettivi comuni, misurare gli esiti, migliorare ciò che è debole, valutarsi e valutare con trasparenza.

Essenziale e imprescindibile in tutto questo è la formazione dei docenti perchè la scuola diventi sempre di più il luogo dell’inclusione, della competenza e non della competizione, o ancor peggio dell’antagonismo, attraverso un progetto pedagogico finalizzato anche ad abbattere l’abbandono scolastico di tanti ragazzi, dato negativo che purtroppo, anche nel nostro Paese, non è da sottovalutare. Il Ministro ha concluso con questa affermazione: “Nella scuola non può mancare l’Amore”. L’amore e la passione educativa per i bambini, per i ragazzi, per le famiglie e le mille povertà che le attraversano.

Antonio Rosmini afferma: “I ragazzi non hanno diritti, ma sono IL DIRITTO”.

Abbiamo un compito e una grande missione affinchè il nuovo anno scolastico sia una “scuola buona per tutti”.

 

Prof. Marta Checchin

(Coordinatrice didattica della Scuola dell’Infanzia e Primaria)

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