A scuola di teatro

La sera del 28 maggio si è tenuto al Collegio Immacolata lo spettacolo teatrale “Don Chisciotte della Mancia” a opera dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado.

Sono trascorse ormai diverse settimane, ma sento ancora l’adrenalina di quel momento magico in cui, nello spazio ovattato e protetto del “dietro le quinte”, i ragazzi ripassavano per l’ultima volta le battute prima di entrare in scena. Tra i bisbigli sommessi e i vari «prof, non mi ricordo più nulla», i ragazzi si sono misurati con la portata delle loro emozioni e hanno preso consapevolezza della loro capacità di gestire i momenti di tensione.

Il progetto è iniziato nel mese di ottobre quando, a seguito dello scambio culturale con i ragazzi della scuola salesiana di Valdepeñas, in Spagna, è emersa l’idea di mettere in scena l’opera letteraria spagnola per eccellenza: il “Don Chisciotte della Mancia” appunto.

Per la realizzazione del progetto, che ha impegnato i ragazzi settimanalmente nelle ultime ore del martedì, sono stati coinvolti, oltre agli attori, anche molti ragazzi che si sono cimentati nella realizzazione di scenografie, nella scelta della colonna sonora, nell’adattamento dei costumi e del trucco e nella gestione di sipario, quinte, luci e regia.

Si è trattato di un progetto che ha visto alunni e insegnanti lavorare gomito a gomito e che ha consentito ai primi di mettersi in gioco affinando l’espressività, apprendendo l’arte della disinvoltura attraverso una migliore gestione del corpo e della mimica; ai secondi di entrare in contatto con gli alunni in uno spazio interstiziale diverso dalla formalità dell’aula, spazio in cui è stato possibile spogliarsi in parte del proprio ruolo ed essere semplicemente se stessi.

Tutto questo e molto altro permette l’esperienza del teatro, che ha un valore aggiunto in una scuola salesiana dove diventa uno dei pilastri dell’educazione.

Don Bosco introduce infatti il teatro nelle scuole come strumento educativo per la trasmissione di buoni valori e per assicurarsi che i ragazzi rimangano attivamente e felicemente impegnati durante il loro tempo libero. Don Bosco ci lascia anche un interessante documento dal titolo “Le regole pel teatrino”, un insieme di diciannove norme, una sorta di vademecum che riesce a coniugare aspetti concreti e profondi dell’esperienza teatrale. Si tratta di semplici consigli sulla scelta dei costumi, sulla gestione delle parti, sul copione da preparare; regole che si rifanno tutte ad un principio fondamentale: “scopo del teatrino è rallegrare, educare, istruire i giovani più che si può, moralmente”.

Rallegrare, educare e istruire sono i concetti chiave.

E dopo mesi di duro lavoro finalmente la sera del 28 maggio si è aperto il sipario, e finalmente tutto è accaduto, perché quando si dona ai ragazzi la possibilità di essere protagonisti davvero tutto può accadere.

Naike Viviani

Condividi l'articolo: