SILENT VOICE: UNA VOCE PER L’ INCLUSIONE
Perché cantare? Perche utilizzare la voce come strumento per l’inclusione?
Si può cantare in due lingue contemporaneamente? Un sordo può cantare?
E soprattutto: un sordo può insegnare a cantare a chi sordo non è?
Probabilmente qualcuno di noi pensa di no, che tutto questo è molto difficile se non addirittura impossibile.
Tuttavia, nella nostra scuola, l’inclusione è stata possibile. Durante lo spettacolo per gli auguri di Natale alle famiglie, tutti gli alunni della scuola Primaria hanno cantato con “voce e mani” utilizzando la lingua Italiana e la Lingua dei Segni (LIS).
Con lo spettacolo Come stelle nel Cielo la scuola si è posta l’obiettivo di utilizzare questo evento significativo come un momento di formazione per ragazzi, bambini, e adulti.
- Un primo passo è stato compiuto dando a tutti la possibilità di approcciarsi ed esperire una nuova lingua, utilizzando un codice che contemporaneamente è verbale e non verbale, ossia il linguaggio della musica.
- Un secondo passo è stato quello di proporre agli allievi l’apprendimento della Lingua dei Segni. Questa proposta ha creato subito molto entusiasmo e grande motivazione in tutti.
“Per loro non è un problema, sono come spugne e la imparano con grande facilità, come un bellissimo gioco”. Tutte le classi della scuola Primaria hanno avuto l’opportunità di scoprire un nuovo mondo, un mondo nel quale si comunica in silenzio.
All’interno del Progetto “Inclusione e Benessere a scuola” vi saranno diverse proposte che avranno come tema la Lingua dei Segni (LIS) e che vedranno come protagonisti principali gli allievi delle classi terze che, oltre a imparare la lingua italiana e la lingua inglese, imparano anche la LIS.
Il progetto Silent Voice
Silent Voice è stato il primo seme che ha permesso di sensibilizzare e diffondere, all’interno della nostra Comunità educante, la conoscenza della Lingua dei Segni Italiana (LIS), una lingua vera e propria che utilizza il canale visivo-gestuale, una lingua con una propria morfologia e sintassi, alla pari delle lingue vocali.
Attraverso di essa colui che usa i segni per comunicare trasmette conoscenze e informazioni attraverso “ciò che si vede”, ossia tramite le espressioni, la postura, i gesti.
Il progetto Silent Voice è nato per dare agli allievi le prime informazioni teorico-pratiche sulle modalità comunicative e sui comportamenti specifici da attivare per un’efficace interazione con persone sorde, e non solo.
In ambito pedagogico, esperienze nazionali ed estere hanno dimostrato qualcosa di molto importante: la lingua dei segni offre benefici anche ai bambini udenti , oltre a quelli sordi.
Infatti la conoscenza della LIS, al pari di una lingua straniera, contribuisce allo sviluppo di una personalità ricca ed equilibrata, favorisce l’apertura mentale e la plasticità percettiva, stimolando la capacità di adattamento a contesti diversi.
La nostra Offerta formativa, dunque, si arricchisce quest’anno, di un nuovo percorso che intende promuovere l’inclusione piena e le competenze relazionali.
Buona Inclusione a tutti!
Eleonora Saccon – Marta Gasparini – Marianna Palillo