Quando la Geografia unisce. La questione afghana tra i banchi di scuola

È ben difficile, in Geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria” (Voltaire)

In un mondo globalizzato, in cui le informazioni viaggiano in tempo reale e dove le distanze si accorciano sempre di più, la Geografia che si fa a scuola deve aprirsi a nuovi scenari.

Lo è ancor di più per il Collegio Immacolata, scuola salesiana che si pone come obiettivo quello di formare bravi cristiani e buoni cittadini “nel cuore del mondo”.

Così quest’anno, per la programmazione di Geografia, noi insegnanti di Geografia nelle classi terze, abbiamo deciso di costruire un percorso che avesse come scopo quello di far conoscere agli allievi alcune situazioni attuali poco vicine al loro quotidiano. 

L’Afghanistan e gli obiettivi Agenda 2030

Il punto di partenza è stato un avvenimento che ha occupato le prime pagine di tutti i quotidiani durante l’estate: il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan e la conseguente presa di potere da parte del regime talebano. 

Per introdurre l’argomento ci siamo servite di articoli di giornale che insieme ai ragazzi abbiamo analizzato e commentato.

Questo ci ha permesso di avviare un dibattito a partire da un tipo di fonte molto diversa dal libro di testo scolastico, in modo da avvicinarli a quegli strumenti che al di fuori della scuola e in un futuro si troveranno a consultare per restare informati. 

Nel corso delle lezioni è subito apparsa controversa e di interesse la condizione della donna vittima della visione fondamentalista islamica.

I ragazzi hanno dimostrato grande partecipazione e vicinanza e hanno preso consapevolezza della discriminazione subita.

Ciò ci ha portati a riflettere sull’importanza per il nostro tempo degli obiettivi dell’Agenda 2030 in particolare sull’obiettivo n°5: parità di genere.

Le impressioni degli studenti

A conclusione del percorso abbiamo raccolto le impressioni dei ragazzi.

Alla domanda sull’importanza dello studio dell’attualità a scuola, Anna della classe 3B risponde così:

“Io penso che affrontare a scuola argomenti di attualità sia molto importante perché credo sia fondamentale conoscere e comprendere la realtà nella quale viviamo.

Gli insegnanti sono capaci di fornirci gli strumenti più efficaci e più adatti alla nostra età per rapportarci con i fatti e i problemi del nostro tempo.

In classe abbiamo parlato dell’Afghanistan e dei problemi che il suo popolo sta vivendo.  

Abbiamo condiviso e ci siamo confrontati su questioni di cui sentiamo parlare tutti i giorni al telegiornale.

A me piace essere informata e consapevole e avere coscienza delle difficoltà e delle ingiustizie di cui sono vittima le donne afghane.

Ciò mi ha permesso di apprezzare pienamente la condizione di noi cittadine europee, che prima davo per scontata.

Mi ha reso anche più aperta e disponibile verso le popolazioni meno fortunate che spesso fuggono dai loro paesi e arrivano in Italia nella speranza di una vita migliore”

Invece Nicole della classe 3A, a proposito della situazione afghana e della condizione femminile, scrive:

La questione afghana mi ha colpito perché ho potuto riflettere su situazioni che sembrano molto lontane dal mio piccolo mondo.

Mi ha stupito particolarmente la condizione delle donne che sono state private delle loro libertà a causa dell’estremismo religioso.

Per contribuire a un possibile cambiamento non dobbiamo rimanere in silenzio ma dare voce a queste persone che hanno perso i loro diritti”.

Senza Geografia non sei da nessuna parte” (Jimmy Buffet)




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