Il sonno del bambino
Altra tematica importante che riguarda i bambini è quella relativa al sonno.
Perché è importante che un bambino riposi bene e per un numero di ore adeguato?
Come riportato sul libro “Psicologia del sonno” a cura di Ficca e Fabbri, il sonno rappresenta un
terzo della vita dell’uomo e riveste un ruolo fondamentale sotto vari aspetti.
Se nell’adulto il tempo dedicato al sonno costituisce quasi un terzo della giornata, nel bambino il
tempo trascorso dormendo è ben superiore, tanto che nei primi mesi di vita può raggiungere le 20 ore.
Il sonno deve essere regolato da cicli che si ripetono con regolarità, la cui durata e struttura varia con l’età.
È importante sapere che il sonno dal punto di vista medico favorisce la secrezione dell’ormone della crescita e rafforza il sistema immunitario, mentre dal punto di vista cognitivo è fondamentale per lo sviluppo celebrale, per il consolidamento della memoria e l’apprendimento in tutte le diverse età.
Ma come gestire e apprendere un buon ritmo del sonno fin da piccoli? E quanto deve dormire un bambino?
I bambini dopo i tre anni superano il “periodo critico del sonno”, ossia il bambino può potenzialmente dormire tutta la notte; inoltre in questa fascia d’età, lo sviluppo celebrale vede il compimento della lateralizzazione dei due emisferi.
Le problematiche relative al sonno fino ai tre anni sono legate all’influenza fisiologica di un sistema celebrale che deve ancora strutturarsi, mentre dal terzo anno in poi è la parte emotiva che necessita ancora di sostegno.
Per aiutare il proprio bambino durante le routine del sonno ci sono dei piccoli accorgimenti che
aiutano i genitori a vivere meglio tale momento:
1. Definire fin da piccoli dei rituali di addormentamento che siano delle routine fisse che il bambino interiorizza e che lo fanno sentire sicuro (scelta d’orario, modalità e adulto con cui affrontare il momento)
2. Evitare di proporre ai bambini tecnologie o televisione la sera, soprattutto prima di andare a letto
3. Scegliere un oggetto che può accompagnare il bambino in questa separazione dai genitori per la nanna (è positivo favorire l’attaccamento con un oggetto carico affettivamente, poiché rappresenta una forma di autonomia e il bambino trova delle modalità con il suo “oggetto speciale”)
4. Rassicurare il bambino nei momenti di pianto e/o paure che possono nascere (è importante che il bambino si senta accolto e consolato in tali momenti) magari proponendo un albo illustrato che accompagni questo momento.
… in qualsiasi occasione, i bambini amano le abitudini, amano la sicurezza che gli deriva dal sapere cosa accadrà e dal poter gestire la situazione!