Attesi dal suo Amore, gioiosi nella speranza

 

Messaggio di avvio A.S 2024/2025

 

Lieti nella speranza (Rm 12,12)”

La speranza è alimentata dalle nostre scelte quotidiane.” L’invito a gioire nella speranza, che San Paolo rivolge ai cristiani di Roma richiede scelte molto concrete nella vita di ogni giorno. Perciò vi esorto a scegliere uno stile di vita basato sulla speranza. Faccio un esempio: sui social media sembra più facile condividere cattive notizie che notizie di speranza. Pertanto, vi faccio una proposta concreta: provate a condividere ogni giorno una parola di speranza. Diventate seminatori di speranza nella vita dei vostri amici e di tutti quelli che vi circondano.”

Questo messaggio è universale. È diretto a tutti noi; a voi bambini e voi ai ragazzi, a voi Genitori, che avete scelto questa Scuola per il presente ed il futuro dei vostri figli. Sono parole rivolte ad ogni docente che sa come sia fondamentale saper “attendere”, perché le persone crescano e i buoni semi gettati fioriscano in loro, spesso dopo di noi.

«Aspettiamo che cresca», non andiamo tutti i giorni a vedere come va, perché altrimenti «non crescerà mai», ha evidenziato Papa Francesco riferendosi alla «pazienza» perché, come dice San Paolo, «la speranza ha bisogno di pazienza». È «la pazienza di sapere che noi seminiamo, ma è Dio a dare la crescita». La speranza è artigianale, piccola”, è «seminare un grano e lasciare che sia la terra a dare la crescita».

Nell’anno del Giubileo 2025, accogliamo questo invito di Papa Francesco, rivolto non solo ai battezzati e ai cristiani, ma come una dichiarazione che abbraccia tutta l’umanità.

Buon anno scolastico alla (neo) sezione primavera e buon avvio ai “piccoli” dell’Infanzia, alle due classi prime della Primaria e alle due sezioni di prima Secondaria! Bentrovati e buon cammino a tutti gli altri! Buon avvio di ultimo anno a chi è “grande” all’Infanzia, a chi è in classe quinta Primaria e alle tre sezioni di classe terza Secondaria, in cammino verso il loro primo Esame di Stato!

Dobbiamo mettere a disposizione delle “parole” senza più rispondere ai fatti della vita con le “ragioni della pancia” ma con “quelle del cuore”. “Parole e non silenzi”, che ci facciano abitare, con valori e con responsabilità, un mondo sempre più virtuale e artificiale, sia come bambini e ragazzi che come adulti.

“Speranza, pertinenza e felicità”: pensiamole come 3 perle preziose, da mettere in fila, una dopo l’altra, in ogni relazione, in ogni atto educativo e di istruzione. La Speranza che non delude, e “non confonde”, come dice Papa Francesco, evoca immaginazione e fantasia creativa, ottimismo, sorriso, solidarietà.

“Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe”. Servono alla poesia, alla musica, all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e non solo al fantasticatore.

Gianni Rodari, uno tra i più grandi scrittori di letteratura per l’infanzia, ci insegna che l’immaginazione è un potente strumento di comprensione della realtà che va esercitato, sin dalla primissima infanzia. Per farlo, la scuola può essere un’importante alleata con la Famiglia. Bisogna tornare ad “educare a immaginare”, così facendo anche la speranza può diventare un valore da costruire invece di vagheggiare, seguendo modelli effimeri.

Questa “immaginazione pertinente” diventa “istruzione” quando un bambino ed un ragazzo, con ciò che vive ed apprende, ama sé stesso ed esprime curiosità. Confida anche nell’errore, nella prova, nelle difficoltà, a favore di un incoraggiamento, di una “parolina all’orecchio”, di una “buona lezione”.

Questi atteggiamenti sostengono la consapevolezza e la fatica di crescere, alimentando, sin da piccoli, il sogno ed il desiderio di diventare “capaci ed onesti” nella vita adulta.

È la “pertinenza delle nostre scelte educative”, condivise e corresponsabili tra adulti, che aiuta i nostri bambini a superare le eventuali difficoltà e a sognare oltre il libro, oltre il compito, oltre il giudizio e il voto. Così sarà prossimamente, ad esempio, per il cambiamento delle valutazioni alla scuola primaria, sancito dalla recente norma. I sistemi di valutazione infatti, mutano molto più spesso di quanto invece devono rimanere saldi e stabili gli atteggiamenti e le competenze dei docenti, come educatori formati, competenti, autorevoli, amorevoli e dotati di spiritualità e sensibilità.

Se i bambini e i ragazzi sperano, è perché un adulto li vede, li ascolta, li ama“Li attende, li chiama per nome e li riconosce”. Sia a scuola che in famiglia, in tutte le forme di comunicazione che adottiamo con loro e tra di noi.

“Vedervi felici nel tempo e nell’eternità”, diceva don Bosco. La felicità non è un bene a buon mercato, non è volatile o così impalpabile. E’, piuttosto, la nostra speranza “messa a terra”, è la volontà di costruire un pezzo di mondo, vero, reale ed onesto, con quanto ci è dato individualmente e con il nostro “stare bene insieme”.

Il nostro curricolo di educazione civica, dalla scuola dell’Infanzia, alla Primaria, alla Secondaria, illustra bene il percorso di cittadinanza attiva proposto ai bambini e ai ragazzi, con molte attività di conoscenza della Costituzione, di rispetto, di sostenibilità, di conoscenza dei diritti e dei doveri.

In questo anno scolastico abbiamo la speranza di condividere dei nuovi Patti educativi per il benessere, anche digitale, dei nostri alunni. Patti semplici ma necessari. Crediamo che la responsabilità si educhi, non solo coi divieti, ma con la “parola”, con l’esperienza e con il limite, con la fiducia, il rispetto, con l’accordo e la condivisione tra adulti e coi propri figli.

Muoviamo, in modo collegialmente deliberato, questi passi come Scuola nella prevenzione delle criticità del mondo digitale, dopo una buona pratica vissuta lo scorso anno in una classe 5^ della scuola primaria, dopo più formazioni con il dott. Matteo Maria Giordano, media educator, con la Pubblica Sicurezza, la Polizia Postale e molti altri progetti formativi per i nostri alunni, per i docenti, per le Famiglie. Queste riflessioni e documenti, sono state maturate e condivise anzitempo rispetto ad una circolare ministeriale estiva sul cosiddetto “divieto di uso dei cellulari a scuola”.

Nell’autonomia della nostra Scuola, normativamente sancita, i Collegi dei Docenti e il Consiglio di Istituto, ritengono che il contratto formativo genitore-figlio sull’uso consapevole dei dispositivi digitali e il Patto di classe per il benessere digitale, siano buone opportunità per costruire una comunità educativa più consapevole, capace di allearsi per il bene, la sicurezza e la protezione dei propri figli ed alunni.

Ci auguriamo di tracciare un percorso utile ed efficace per una buona cittadinanza digitale, per una gestione intelligente della realtà artificiale e per la prevenzione di fatti spiacevoli o irrispettosi a Scuola.

La “ragionevolezza e la lungimiranza di don Bosco” sapranno illuminare sia il nostro lavoro quotidiano che la nostra corresponsabilità.

Anche a tutto il personale di segreteria, di portineria, a coloro che collaborano con la Scuola, agli educatori e ai civilisti, alla comunità delle FMA, la cui presenza e servizio quotidiani sono parte della nostra stessa missione educativa.

Grazie di questa lettura, Buon anno scolastico educativo!

La Coordinatrice dott.ssa Michela Possamai

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