ERASMUS + | Matematica oltre i confini!

Nella mia esperienza di Erasmus Plus in Inghilterra ho avuto modo di apprezzare le nuove tecniche educativo-didattiche utilizzate nella scuola inglese sia secondaria che primaria e poterle confrontare con le metodologie utilizzate nella nostra scuola, individuando quelli che a mio parere sono pregi ma anche qualche difetto.

Nella scuola secondaria che abbiamo avuto modo di visitare (la St Mary Redcliffe and Temple School a Bristol) ciascuna aula era dedicata in modo specifico ad una materia: vi era l’aula di scienze, l’aula di tecnica, l’aula di matematica e tutte erano state personalizzate dagli studenti. Le aule di scienze e matematica erano molto accoglienti, alle pareti vi erano moltissimi lavori di approfondimento e ricerca fatti dagli studenti, ma anche poster e schede di utilizzo pratico (sulle unità di misura, sulla classificazione dei viventi, sulla numerazione decimale…). Questo arricchire e colorare le pareti con cartelloni e disegni rendeva la classe un ambiente più familiare e a mio parere coinvolgente, proficuo per lo studio.

Confrontandomi con il professore di scienze ho avuto modo di apprendere con sorpresa che gli esperimenti pratici svolti in laboratorio erano gli stessi che avevamo proposto nella nostra scuola per quest’anno scolastico!

In classe la lezione frontale si svolgeva in modo un po’ diverso da quello tradizionale: agli studenti veniva posto un problema o quesito e si chiedeva di lavorare singolarmente, passando poi ad esaminare tra i banchi quanto veniva fatto: una volta definito il “LO” (learning object) l’obbiettivo di apprendimento della lezione, veniva presentato sulla LIM un esercizio, se ne mostrava la risoluzione e poi venivano fornite schede simili agli alunni che erano tenuti a compilarle singolarmente o a coppie. Se da un lato ho trovato questa modalità di lezione meno tediosa di una classica lezione frontale, ho notato che alcuni alunni non riuscivano a stare al passo o non riuscivano a completare le richieste nei tempi.

Altra curiosità della scuola inglese riguarda l’uso dei libri scolastici. Nella maggior parte delle lezioni vengono proiettate slide sulla LIM. I libri venivano utilizzati come supporto teorico e vengono lasciati a scuola dagli studenti o li portano a casa solo per svolgere i compiti assegnati solo una volta la settimana, limitando così il peso degli zaini.

Questa esperienza mi ha lasciato molti spunti per arricchire il mio modo di insegnare, la voglia di sperimentare nuove tecniche per realizzare lezioni più dinamiche e coinvolgenti. Non da ultimo mi ha permesso di vedere per la prima volta l’Inghilterra, e in particolare Bristol che mi ha lasciato senza parole.

Consiglio questa esperienza a tutti i docenti che abbiano voglia di mettere alla prova il proprio inglese e che abbiano voglia di migliorare e arricchire il loro lavoro di nuove idee, utili ad una didattica originale e meno statica.

Ho avuto il piacere di condividere questa meravigliosa avventura con alcune colleghe della scuola secondaria e primaria e non nascondo un po’ di invidia per le colleghe che partiranno a brevissimo per Bristol.

Buon Viaggio!

 

Elisa Zozzolotto

Docente di Matematica e Scienze

Condividi l'articolo: