A lezione di giornalismo
Scrivere è un processo cognitivo complesso che richiede abilità di pianificazione, definizione di obiettivi e formulazione di idee le quali si esprimono in un prodotto scritto; gli alunni, per sviluppare tali capacità, hanno bisogno di conoscere e fare esperienza diretta con diverse tipologie testuali e produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri contenenti informazioni relative a persone, luoghi, tempi, situazioni e azioni.
Negli ultimi anni della scuola primaria il bambino ha una visione più matura della scrittura, presta maggiore attenzione alla pianificazione, alla revisione del testo, riconosce i diversi generi testuali, l’importanza della punteggiatura, del titolo e della consegna. In particolare, in classe quinta, vi è l’approccio ai testi di tipo informativo-argomentativo che aiutano a sviluppare il pensiero critico focalizzando l’attenzione sull’osservazione, il ragionamento, la comunicazione, il confronto, l’analisi e la discussione.
Allo scopo di promuovere la competenza linguistica-espressiva perché non partire quindi da un’esperienza diretta, reale e motivante come l’incontro a lezione con un giornalista di professione? Ed è stato proprio così. Lo scorso 15 febbraio, Il giornalista Sig. Gianluca Dan, papà di una nostra alunna di classe quinta, autore di numerosi articoli e pubblicazioni per il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, ha tenuto una bella e interessante lezione, occasione per rivedere le caratteristiche del testo di cronaca e rispondere alle numerose curiosità dei ragazzi.
Il Sig. Dan ha puntato l’attenzione del suo discorso su alcuni concetti e fasi fondamentali per la stesura di un articolo, la cui realizzazione si basa su un’attenta e consapevole analisi delle fonti, soprattutto oggi che assistiamo, spesso in modo passivo, al fenomeno delle “false notizie” che spopolano nel web. La conoscenza dell’argomento e la generazione di idee, anche attraverso l’ausilio di materiali come libri e giornali cartacei o virtuali, permettono di associare i concetti così da pianificare la composizione del testo la cui trascrizione richiede continua revisione.
Ma ciò non basta. Come diventare quindi bravi giornalisti? La domanda è sorta quasi spontanea ai ragazzi che hanno ricevuto una risposta non certo scontata. Spesso vogliamo tutto e subito, ma la tecnica di scrittura migliora col tempo, con l’esperienza, con l’impegno e lo studio, continuare a studiare infatti è importante per essere consapevoli di ciò che ci circonda, capire quello che ci dicono gli altri e non aver timore nell’esprimere il nostro pensiero anche se non sempre è condiviso dagli altri. Può sembrare strano, oppure fatichiamo ad ammetterlo, ma il nostro lavoro può migliorare anche grazie a un critico ma costruttivo rapporto con il lettore.
La lezione ha suscitato molto interesse e le rielaborazioni scritte degli studenti lo hanno evidenziato:
“La lettura del quotidiano consente di fermarsi a riflettere sulle notizie”
“I giornali continuano a rimanere un importante punto di riferimento per l’informazione”
“L’evento si è rivelato un’opportunità significativa per noi alunni”
“I giornali digitali hanno una visibilità ridotta nel tempo e sta alla bravura del giornalista catturare l’attenzione del lettore”
“Abbiamo capito le difficoltà di essere un bravo giornalista”
“Noi ragazzi abbiamo imparato alcuni segreti del giornalismo, chissà se qualcuno di noi diventerà giornalista un giorno!”
L’insegnante
Rossana Zaia