Il Collegio Immacolata raccontato dai ragazzi

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Nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione.

Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio(26 marzo 1967)

La scuola secondaria di I grado del Collegio Immacolata di Conegliano garantisce un percorso didattico Internazionale, valorizza l’utilizzo delle tecnologie sfruttando le opportunità del digitale e potenzia l’apprendimento delle lingue inglese e spagnola, attraverso uno studio certificato delle stesse. L’organizzazione oraria settimanale prevede ogni giorno dei moduli orari preposti agli insegnamenti linguistici, e le lezioni con le insegnanti madrelingua inglese e spagnola rendono stimolante l’acquisizione delle lingue, sviluppandone l’uso attivo tra i pari.

Delineare obiettivi e raggiungere traguardi

Alcuni alunni si sono espressi al fine di delineare gli aspetti significativi che contraddistinguono il loro percorso d’istruzione all’interno della realtà salesiana offerta dalla scuola.

In particolare, Gaia (classe II) scrive: “il Collegio Immacolata è diventato la mia seconda casa, il mio passaporto per il futuro, perché grazie alla mia scuola ho imparato a pormi degli obiettivi e a raggiungerli, a riconoscere che questo tipo di istruzione mi sta aprendo numerose porte per il futuro”.

Il numero delle ore dedicate all’apprendimento delle lingue e la qualità degli insegnamenti pongono dunque l’accento sull’importanza di perseguire l’obiettivo di acquisizione e consolidamento linguistico, offrendo a ciascuno studente le condizioni per far germogliare in sé predisposizioni e passioni.

Carolina (classe II) lo sottolinea con entusiasmo: “nella nostra scuola si fa inglese tutti i giorni, seguiamo lezioni di DELE e KET con le insegnanti madrelingua, e siamo protagonisti ogni giorno di attività creative e divertenti”.

Riconoscersi a casa dentro la scuola

L’approccio professionale e dinamico alle discipline si sviluppa all’interno di un istituto scolastico che, per gli studenti, è prima di tutto una dimora:

“il Collegio è una casa in cui puoi giocare, imparare, ma soprattutto esprimere ciò che pensi; quando sei triste c’è sempre qualcuno a cui rivolgerti e in cui trovare supporto e ascolto”, riflette Veronica (classe II), per poi aggiungere che il cortile della scuola le ricorda la dimensione di un abbraccio, i cui arti si aprono come i porticati attorno al cuore dell’edificio.

L’idea del cortile propulsore di gioia, di vita e di gioco diventa centrale anche in un’osservazione condivisa da Riccardo (classe III): “ogni particolare differenzia la mia scuola dalle altre, basta pensare all’immenso cortile dotato di porte da calcio, canestri e reti da pallavolo, che ti avvolge appena entrato, oppure al sentimento amorevole che si crea per ogni persona con cui vieni a contatto ogni giorno”.

Gli studenti percepiscono quotidianamente il senso di comunità all’interno dell’ambiente che frequentano, sentendosi a loro volta valorizzati sia individualmente, sia in quanto parte integrante di un gruppo in continua crescita, avente sempre come priorità quella di formare dei buoni cristiani e degli onesti cittadini.

Ecco che, dunque, “il centro della casa è il cortile dove, mentre giochiamo e ci divertiamo insieme, impariamo a diventare grandi” Anna (classe II).

Scoprirsi così “diversi” e al tempo stesso così “uguali”

Elisa (classe III) pone lo sguardo su un ulteriore aspetto notevole: “la mia scuola è diversa, e su questo non ci sono dubbi. Il fatto che tutti indossiamo la divisa, ad esempio, potrebbe sembrare una vera seccatura; ma lo è di più ciò che comporta non metterla: ci sarebbero i confronti, ovvero una delle cause del bullismo”; e così discerne limpidamente una prospettiva secondo la quale portare un’uniforme rappresenta un motivo ulteriore di condivisione, di unione, di uguaglianza pur nell’unicità che contraddistingue l’interiorità di ciascuno.

Il senso di appartenenza alla comunità, oltre che al proprio gruppo classe, si riconferma infatti nell’adesione alla scelta di indumenti pratici e comodi, che non lasciano spazio a discriminazioni o a disagi, proprio con l’intenzione di far emergere il potenziale di ciascuno studente a prescindere dal suo abbigliamento.

Disporre di una molteplicità di aule preposte all’apprendimento

Carolina e Anna (II media), a proposito della scuola che frequentano, manifestano questi pensieri: “ci riteniamo studentesse fortunate, disponiamo di un enorme cortile in cui ci divertiamo assieme ai compagni e di ampi spazi in cui assistere alle lezioni ogni mattina: troviamo il nostro posto nella stanza riservata alla classe a cui apparteniamo, ma anche nell’aula di arte e in quella di informatica, nel laboratorio tecnologico e in quello linguistico; la palestra è vastissima e ricca di attrezzi, come la funicella, i coni, le palline e i bastoni. Agli amici raccontiamo che abbiamo anche molto spazio all’aperto per fare educazione fisica, che c’è un enorme teatro dove recitiamo e possiamo vedere i film come se fossimo al cinema, che abbiamo un laboratorio di scienze attrezzato dove facciamo gli esperimenti, e persino la sala di musica”.

La scuola ideale

Le “grandi possibilità di interloquire con gli insegnanti, che indipendentemente da ciò che viene detto loro cercano sempre di aiutare”, nonché una “ottima assistenza in caso di bisogno, sia medica che psicologica”, rilevate dall’alunno Sebastiano (classe II), portano lo studente a testimoniare la sensazione di essere “seguito, protetto e ben istruito” al Collegio Immacolata, come all’interno di una famiglia, in cui è centrale la ricerca del bene di ciascuno.

Elisa (classe III) conferma: “a tutti i ragazzi che devono scegliere una scuola media il prossimo anno, se dovessi presentare il Collegio Immacolata direi che è speciale, il posto ideale per passare tre anni stupendi. E non lo dico per fargli pubblicità, ma per il fatto che, secondo me, è vero, grazie alla vicinanza dei professori, alla simpatia delle suore e perché non ci sono casi di bullismo. Quindi il Collegio Immacolata è, in tre parole, la scuola ideale”!

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